15ª giornata di Serie A che ha già preso il via, con la Roma pronta a scendere in campo quest’oggi contro il Lecce. Programma che si svilupperà poi lunga tutta la giornata di domenica, con anche la Fiorentina di scena al Franchi con il Cagliari. Una partita, come quella di Coppa Italia contro l’Empoli, nel segno della vicinanza ad Edoardo Bove dopo il malore accusato il weekend scorso nel match contro l’Inter, che grazie al pronto intervento dei sanitari non ha fortunatamente avuto conseguenze gravi per la salute del ragazzo.
Il giocatore dei gigliati è uscito dalla terapia intensiva e si recherà presto a salutare i propri compagni al Viola Park, ma non prima di aver effettuato un’operazione che, suo malgrado, gli condizionerà il proseguo della carriera: come confermato dalla Gazzetta dello Sport, Bove ha acconsentito all’impianto del defibrillatore sottocutaneo, e il tutto dovrebbe prendere forma lunedì 9 dicembre. Una mossa dovuta, da parte di un ragazzo intelligente che sa che ciò si rivela necessario per non correre ulteriori rischi nel proseguo dell’attività agonistica.
Le regole del nostro paese però sono molto più rigide che in altri, e tale operazione dunque sancirà la fine della carriera in Italia del classe 2002, che potrà continuare a giocare all’estero. Un caso analogo a quello di Christian Eriksen, che dopo il malore avuto durante Euro2021 dovette lasciare l’Inter e tornare in Inghilterra, prima al Brentford e poi al Manchester United. Che il ragazzo stia bene è ovviamente la cosa più importante, ma tale decisione apre dunque nuovi scenari, per Bove come per la Roma.
Bove, niente riscatto e probabile rescissione
Tutte questioni che si potranno discutere a tempo debito, con il giocatore che dovrà pensare ora solo a rimettersi in forze e, piano piano, a “riatletizzarsi” per poi tornare a calcare i campi da gioco. Posto che in Italia però non potrà giocare, il futuro appare segnato: niente riscatto da parte della Fiorentina, visto che Bove non aveva ancora raggiunto la percentuale di presenze con la quale diventava automatico, e probabile rescissione del contratto con la Roma, per essere poi libero di proporsi all’estero.