Difficilmente il buon Lorenzo Pellegrini avrebbe potuto immaginare un inizio di stagione più tosto di questo. Prestazioni decisamente scadenti quelle offerte dal numero 7 della Roma, che da fulcro del gioco e fantasista importante si è pian piano trasformato in desaparecido sul terreno di gioco, guadagnandosi spesso la panchina sia con De Rossi che con Juric. A ciò si aggiunge una piazza che ormai lo fischia ad ogni pallone toccato, imputandogli cose extra campo che probabilmente non gli competono neanche.
Sul capitano giallorosso si è espresso un lapidario Roberto Pruzzo, sempre secco e diretto nelle sue dichiarazioni a Radio Radio Mattino: “Ci tengo a dire che se Spalletti ha convocato Pellegrini anche in questo momento qualcosa vuol dire. Fossi in lui penserei di andare via da Roma sapendo la situazione che c’è ora tra lui e l’ambiente”. Un Addio dell’ex Sassuolo non è per ora mai stato preso in considerazione, ma chissà che possa essere una variante futura.
Pellegrini, l’Italia chiamò
Certo, non ha tutti i torti Pruzzo nel sottolineare come Pellegrini continui ad essere convocato in Nazionale nonostante le prestazione siano tutt’altro che meritevoli della chiamata. Non solo perché, al netto di una scelta non proprio enorme nel reparto avanzato, Spalletti ha già dichiarato che il 10 azzurro partirà titolare contro il Belgio. Un elemento imprescindibile dunque per l’ex allenatore della Roma, che si affida nuovamente a lui dietro a Retegui.
L’Italia chiamò, indubbiamente una grande occasione per Pellegrini per rilanciarsi in un periodo in cui appare tutto nero. Anche in Nazionale l’ex Sassuolo non è mai riuscito a trovare la giusta quadra per essere utile, e nell’Europeo estivo è stata forse una delle note più dolente in un mare magnum di desolazione. Serve di più, per trascinare la squadra in Nations League e ritrovare fiducia in vista della ripresa del campionato.
