Mile Svilar ha chiuso il 2024 con una prestazione solida contro il Parma, dimostrando ancora una volta di essere una delle poche certezze della Roma in un anno caratterizzato da cambiamenti e difficoltà. L’ex Benfica ha risposto presente in tutte le occasioni in cui è stato chiamato in causa, mantenendo un clean sheet che in campionato mancava dal 31 ottobre. Un risultato importante, soprattutto per lui, considerando i momenti di frustrazione vissuti recentemente, come quello emerso in occasione del secondo gol del Como.
La parabola di Svilar
La stagione del portiere è stata un mix di sfide e affermazioni personali. Dopo essere diventato titolare fisso a inizio anno, grazie anche alla fiducia riposta in lui da Daniele De Rossi, Svilar ha dimostrato di poter sostenere il peso della maglia da numero uno. Tuttavia, il cammino non è stato privo di ostacoli. Il momento difficile della Roma, culminato con l’alternanza di tre allenatori nel 2024, ha messo alla prova anche la sua tenuta nervosa.
La trasferta di San Siro contro il Milan, ultima gara del 2024, rappresenterà per Svilar una chiusura simbolica del cerchio. Tornerà nello stadio dove, a gennaio scorso, era stato schierato in campo in circostanze molto diverse. All’epoca, José Mourinho lo aveva mandato titolare quasi come “risarcimento” per non averlo utilizzato nel derby di Coppa Italia, rompendo un patto che sembrava essere stato stretto tra i due. Da allora, però, la situazione è radicalmente cambiata: Svilar non è più una scelta di ripiego, ma un pilastro della squadra di Claudio Ranieri.
La questione contratto
Se in campo Svilar è una certezza, fuori dal rettangolo di gioco rimane aperta la questione del suo contratto. Attualmente in scadenza il 30 giugno 2027, il portiere serbo attende un rinnovo con adeguamento economico che rispecchi il suo status da titolare indiscusso.
La situazione è curiosa: nonostante un anno intero passato tra i pali, Svilar continua a guadagnare la metà dello stipendio di Celik, un dato che evidenzia un chiaro squilibrio commerciale e che la società dovrà affrontare al più presto. La Roma dovrà riconoscergli il ruolo che si è guadagnato con il sudore e le prestazioni.