Una frase che non avremmo mai pensato di pronunciare giunti ormai ad inizio dicembre, ma la Roma scende in campo anzitutto per scrollarsi di torno la zona retrocessione. Sì perché la distanza dalla terz’ultima è ti soli 2 punti, e dopo aver ritrovato grinta e prestazione in quel di Londra, ora urgono i risultati, per non avere brutte sorprese e dare un senso alla stagione. All’Olimpico arriva oggi il peggior avversario possibile, un’Atalanta in grande forma che vuole sognare lo scudetto.
La sfida che vedrà i tecnici più “maturi” della Serie A, Ranieri (73) e Gasperini (66), non è particolarmente avvezza ai giallorossi entro le mura amiche. Si può tranquillamente dire che la Dea è un tabù ostico che non fa ben sperare, visto che, nelle ultime 10 gare casalinghe contro i nerazzurri, la Roma ha vinto una sola volta, il 5 marzo 2022 grazie al gol vittoria di Abraham. Per il resto 5 pareggi e 4 sconfitte, ma nonostante i 3 ko consecutivi in campionato da cui è reduce, la Roma ci crede, con una rinnovata fiducia pronta ad essere messa in campo da Dybala e compagni.
Forma fisica e libertà
Proprio la Joya è un tema non banale in questi giorni. La partita contro il Tottenham ha messo in mostra il giocatore che in effetti ci aspettavamo: quello capace di giocate di classe come l’assist per N’Dicka, quello sul gol annullato ad El Shaarawy, il tiro ben parato da Forster e qualche apertura visionaria sigli esterni, ma anche di ampi tratti della gara dove si assentava. Al momento questo è Dybala, un giocatore che sa di non poter spingere al massimo in ogni momento della gara, e trovare una forma fisica accettabile che possa farlo durare nel match risulta fondamentale.
Dalla manciata di minuti di Napoli si è passati ai 45 di Londra, ed anche contro l’Atalanta è atteso da titolare per trascinare la squadra. La volontà di Ranieri sembra essere quelle di “liberare” l’argentino, permettergli di spaziare sul fronte d’attacco come meglio crede, partendo chiaramente da destra per rientrare col sinistro. Ritrovare la Joya migliore è fondamentale per questa Roma, anche per scacciare i pensieri di un possibile addio, che il tecnico di Testaccio non ha mai voluto prendere in considerazione.