Archiviata la vittoria per 1-0 con il Parma, nel segno di Matias Soulé, la Roma non ha tempo di fermarsi. I giallorossi hanno centrato un successo fondamentale su un campo ostico, dimostrando di aver ritrovato quella continuità avuta ad inizio 2025. Il focus si sposta ora sull’Europa League, lì dove c’è da centrare la qualificazione agli ottavi di finale tramite playoff. I capitolini inizieranno da domani 18 febbraio a pensare alla gara con il Porto, in programma giovedì alle 18:45 allo stadio Olimpico. Una partita da dentro o fuori, che potrebbe decidere le sorti di questo finale di stagione.
La Lupa arriva come meglio non poteva alla sfida con i Dragoes, forte di un filotto importante in Serie A. Già , perché contando solo le ultime 9 giornate del campionato nostrano nessuno ha fatto meglio dei ragazzi di Claudio Ranieri, che hanno raccolto 21 punti. In questo lasso di tempo, la Roma ha messo a referto 7 vittorie, 3 pareggi e la singola sconfitta con il Como in trasferta. Numeri importanti, che testimoniano quanto il coach di Testaccio abbia lavorato sia sull’aspetto tecnico che – soprattutto – quello mentale.
Roma, la testa fa la differenza
Gli ultimi 9 turni di Serie A ci regalano una semplice conclusione: il grande problema della Roma era l’aspetto mentale. Prima dell’arrivo di Ranieri, infatti, la squadra appariva scarica, spenta, fragile nei momenti nei quali c’era da compattarsi. La svolta è arrivata proprio dopo la debacle patita a Como, il momento nel quale sembra essere scattata una scintilla in tutto l’ambiente. Il tecnico 73enne ha trovato uno schema collaudato e dei titolari fissi, non rinunciando però all’apporto di alcune seconde linee, mai scartate a priori. I frutti del lavoro di Sir Claudio si sono visti proprio in questo inizio 2025, con i capitolini che dalla 16° giornata in poi hanno gli stessi punti del Napoli capolista, oltre ad averne 1 in più dell’Inter seconda.