Che dire sui primi 40 minuti dellāItalia contro il Belgio. Una squadra praticamente perfetta sotto ogni punto di vista, aggressiva nel pressing, precisa nellāimpostazione di gioco, autrice di due azioni corali che hanno portato al doppio vantaggio. Sembrava una serata perfetta, per tutti, anche per un Lorenzo Pellegrini a cui Spalletti aveva rinnovato piena fiducia, nonostante prestazioni opache e un ambiente Roma sempre piĆ¹ agitato nei suoi confronti.
Il numero 10 della Nazionale si era affiancato ai suoi compagni, facendo registrare una mezzāora abbondante di ottimo calcio, con buoni fraseggi ed una presenza costante tra le linee del Belgio, cosa che ha dato molto fastidio ai Diavoli Rossi. Ma la malasorte sembra quasi divertirsi in questo periodo con il povero Pellegrini, che non riesce davvero a trovare un poā di pace e serenitĆ , che sia nella Roma o con lāItalia.
Un passaggio avventato di Bastoni in costruzione ĆØ lāesca perfetta per far confezionare al capitano giallorosso unāingenuitĆ che costa la partita agli Azzurri. Un intervento sciagurato sulla caviglia di Theate che costringe il VAR a richiamare il direttore di gara e cambiare il cartellino da giallo a rosso. Un misto tra sfortuna ed ingenuitĆ sintomo di come gli stia girando davvero tutto storto, e come trovare conforto allāesterno sia al momento unāimpresa titanica.
Ritorno alla base?
Caso vuole che ad essere diventato una chimera sia proprio lāOlimpico, quella che agli occhi del ragazzo sembra sempre meno casa sua: i fischi dei tifosi della Roma sono ormai una costante, per una piazza che lo ha ormai preso di mira in una maniera anche eccessiva; ora un cartellino rosso a rovinare una prestazione fin lƬ sontuosa della Nazionale italiana nella capitale. Da capire se Pellegrini ritornerĆ alla base per lavorare agli ordini di Juric o rimarrĆ in ritiro con lāItalia per fare gruppo, ma ciĆ² che ĆØ certo ĆØ che uscire da questo tunnel emotivo non sarĆ cosa semplice.