Trovare un aspetto positivo in casa Roma in questi giorni sarebbe un’impresa impossibile per chiunque, e va da se che la preparazione della sfida contro il Torino è qualcosa di estremamente difficile. La tifoseria non è mai stata così apatica nei confronti dell’ambiente, i giocatori sono in rivolta e sperano nell’addio di Juric, con il quale non si è creata l’alchimia necessaria per reagire alle difficoltà. Proprio il tecnico croato si è reso protagonista del primo episodio controverso della serata fiorentina.
Nell’intervallo del match un duro confronto tra allenatore e Mancini ha visto il primo inveire contro il difensore per il suo atteggiamento in campo, e sarebbe stata anche lanciata una bottiglietta da questo al suo indirizzo. Di qui la reazione dell’ex Atalanta e il resto del gruppo ad evitare che venissero alle mani. Ma non solo questo ha regalato la trasferta di Firenze: a fine gara ha alzato la voce Ghisolfi, provocando la reazione di capitan Pellegrini.
Dall’onore alla fascia di capitano
Il direttore sportivo è entrato negli spogliatoi visibilmente seccato e, aiutato dall’interprete Claudio Bisceglie, ha usato toni molti duri per commentare l’inaccettabile figuraccia fatta, spiega il Corriere dello Sport. Molti giocatori non hanno gradito tale uscita, con Pellegrini intervenuto per difendere l’onore della squadra, cosa che si è poi vista anche nelle sue dichiarazioni post gara. Si vociferava anche della volontà dell’ex Sassuolo di togliersi la fascia di capitano come simbolo di rottura con la società, ma ciò non dovrebbe concretizzarsi.
Pellegrini: “Se fossi io il problema me ne andrei”
In effetti, ai microfoni di Dazn, Pellegrini si era sì concentrato sulle colpe della squadra, definendo inaccettabile la prestazione offerta da tutti, ma non era mancata la frecciata al club: “Quando parlo di temi organizzativi è perché una squadra che inizia con un allenatore, e dopo 4 partite se ne trova un altro, non è facile da gestire. Non trovo scuse, ma ogni allenatore a storia a se, e De Rossi e Juric hanno filosofie completamente diverse. C’è un problema oggettivo e bisogna provare a risolverlo. Se fossi io il problema men ne andrei per il bene della squadra”.