Pellegrini, rapporti tesi con la società: cosa è successo

Riccardo Siciliano
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Lorenzo Pellegrini si è trovato al centro delle polemiche dopo l’esonero di Daniele De Rossi, subendo numerose minacce, incluse di morte, da parte di alcuni tifosi fuori Trigoria. Questi atti sono stati condannati all’unanimità, ma riflettono il clima di tensione che si è creato attorno alla Roma. Il capitano giallorosso ha risposto alle richieste di spiegazioni dicendo: “Non dovete dirlo a me“, una frase non banale, che sembra testimoniare un rapporto teso tra lui e la dirigenza.

La mancata chiamata

Come riportato dal Corriere dello Sport, Pellegrini è rimasto profondamente turbato dalla decisione dei Friedkin. Dopo il comunicato del club, il capitano della Roma, insieme a Mancini, ha chiesto spiegazioni sull’esonero di De Rossi e anche il suo reintegro.

Tuttavia, la situazione è peggiorata quando è emerso che la dirigenza, due giorni prima dell’esonero, aveva contatto sei giocatori (tra cui Dybala e Paredes) per capire se il gruppo fosse ancora dalla parte di De Rossi. Nonostante il parere positivo del gruppo, ciò non è stato sufficiente per salvare la panchina dell’allenatore. Pellegrini ha però manifestato alla società il suo disappunto per non essere stato interpellato in questo primo confronto.

Cercasi riscatto

Dal campo può arrivare la risposta migliore in questo momento di grande difficoltà. Pellegrini deve riscattarsi dopo un inizio di stagione non memorabile e l’unico modo per farlo è quello di tornare alla vittoria. Il feeling con la tifoseria può rinascere solo con il duro lavoro sul terreno di gioco.

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