La Roma ha accellerato le proprie mosse sul mercato. Dopo le sollecitazioni di Gian Piero Gasperini, che al termine delle amichevoli estive aveva sottolineato la necessità di rinforzi immediati, la dirigenza ha iniziato a muoversi con decisione per completare la rosa.
Se nei giorni scorsi sono arrivati innesti importanti in diversi reparti, ora l’attenzione del direttore sportivo Ricky Massara si sposta sull’attacco: in particolare sul ruolo di trequartista dietro la punta, accanto a Dybala, Soulè e Baldanzi.
Perché la Roma guarda a Claudio Echeverri
Tra i nomi monitorati dalla Roma – secondo quanto riportato da La Repubblica – ci sarebbe quello di Claudio Echeverri, trequartista classe 2006 di proprietà del Manchester City, cresciuto nel River Plate e soprannominato “El Diablito” per la sua fantasia e imprevedibilità. Considerato uno dei talenti più promettenti del calcio sudamericano, piace molto alla dirigenza giallorossa, ma al momento non è stata ancora presentata un’offerta ufficiale.
Per la squadra di Gian Piero Gasperini, alla ricerca di un giocatore creativo e duttile per completare la trequarti, Echeverri rappresenterebbe un profilo ideale: talento puro, rapido, bravo nel dribbling e capace di adattarsi anche a esterno offensivo. Già protagonista con le selezioni giovanili dell’Argentina, ha collezionato 9 presenze tra Under 20 e Under 23, confermando il suo potenziale da futuro leader.
Dal River Plate al Manchester City: la carriera del “Diablito”
Claudio Echeverri è cresciuto nel River Plate, dove ha illuminato le giovanili prima di arrivare in prima squadra. Il Manchester City lo ha acquistato nel gennaio 2024 per circa 18 milioni di euro e lo ha lasciato in prestito in Argentina per un anno, per farlo crescere con calma.
A gennaio 2025 il salto in Premier League: nuove sfide, nuovi ritmi, ma anche poche occasioni per mettersi in mostra. Con Pep Guardiola ha collezionato appena tre presenze ufficiali e ora il club inglese starebbe valutando un prestito per dargli minuti e responsabilità.
Per la Roma, che sta costruendo un progetto giovane e ambizioso – basti pensare a Ferguson, Baldanzi e Soulé – l’innesto dell’argentino si inserirebbe perfettamente in questa filosofia. Un rischio? Certo. Ha poca esperienza europea e la Serie A può essere spietata con chi non è pronto. Ma è proprio su questo confine tra talento e scommessa che Massara sembrerebbe voler puntare.