Crisi Pellegrini, niente svolta con l’Italia: rinnovo o addio alla Roma?

Redazione Solo la Roma
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Lorenzo Pellegrini con la Roma

Dopo la fiducia rinnovata di Spalletti, che ne aveva annunciato la titolarità contro il Belgio in conferenza stampa, doveva essere la sua notte quella di giovedì per Lorenzo Pellegrini, in quell’Olimpico che sta invece diventando luogo di sventura e disagio per lui. Un ottima mezz’ora di gioco che aveva fatto ben sperare tutti, poi l’ingenuità del fallo da rosso diretto su Theate che ha messo fine alla sua gara, permesso ai Diavoli Rossi di rimontare e gettato il capitano giallorosso nuovamente in mezzo ad aspre critiche.

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Una crisi senza fine quella di Pellegrini, che vuoi per sfortuna vuoi per eccessiva foga, non riesce proprio a dare la svolta alla sua stagione. Se l’Italia doveva essere il luogo della svolta, un ambiente più tranquillo in cui lavorare, ora si torna subito a Roma, dove ad attenderlo c’è una piazza che ormai non lo riconosce più come capitano e lo fischia ad ogni pallone toccato. Se a ciò si aggiungono i piccoli acciacchi che spesso lo colpiscono, ecco che riprendersi in mano la tifoseria non è semplice.

A cosa aggrapparsi? Sicuramente al fatto che tanto Spalletti quanto Juric credono fermamente in lui come leader sia tecnico che emotivo, e lo hanno sempre difeso a parole e coi fatti. Lo switch non avverrà di certo tutto in una volta, ma sarà un processo lungo e tortuoso, dove Pellegrini dovrà necessariamente masticare ancora amaro. Il tempo c’è, almeno questo stagione, anche perché all’orizzonte c’è la questione rinnovo da affrontare.

6 milioni fino al 2026: la deadline è la prossima estate

Al momento, sia chiaro, Pellegrini non si tocca, non è mai stato messo in discussione dal club ed è un punto fermo della squadra. Prestazioni opache ed una piazza che continua a bersagliarlo ogni qualvolta ne ha l’occasione però possono cambiare le carte in tavola. Il giocatore percepisce 6 milioni comprensivi di bonus fino al 2026, e ciò può voler dire solo una cosa: la deadline per un nuovo accordo è l’estate prossima. Se a giugno nulla sarà cambiato, la cessione sarà l’ipotesi più accreditata, per non perdere il calciatore a zero.

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