Ne aveva già a sufficienza la Roma di problemi a cui pensare, e come se non bastasse ecco quello arbitrale ad aggiungersi al mucchio. La squadra sta sicuramente faticando in questo inizio di stagione, ma certamente la fortuna non è dalla sua parte, posto che tra la trattenuta di Gyasi su Shomurodov contro l’Empoli, lo sgambetto di De Winter a Dybala a Genova ed ora il caso Baldanzi, sono già tre i rigori solari negati ai giallorossi in appena 7 giornate.
Le spiegazioni fornite dall’audio del VAR Aureliano e dell’ex arbitro Gervasoni sulla dinamica dell’ultimo episodio non reggono, e vanno in contraddizione con ciò che ha sostenuto Gianluca Rocchi, appena un paio di settimane prima, riguardo allo step on foot. Roma che è sempre rimasta silente, anche dopo lo scandalo di Budapest nella finale di Europa League, ma ora è tempo di far sentire la propria voce.
Non basta Ghisolfi, lamentatosi a fine gara: l’ex direttore del Rennes non ha quella personalità prorompente necessaria in tali sfoghi, non ha una buona conoscenza delle dinamiche che intercorrono in Lega, e ci si aggiunge anche una barriera linguistica problematica in certe situazioni in cui bisogna arrivare al cuore dei tifosi. È necessaria una figura che incarni queste caratteristiche, ed un paio di idee per il nuovo CEO ci sono.
Vitali per adesso, Carnevali e Gandini attenzionati
Tale debolezza dimostrata dalla Roma in queste situazioni è dettata da una confusione generale dell’assetto societario. Lina Souloukou, dopo aver portato il caos nel club, è stata allontanata, ed urge un sostituto. Per adesso c’è l’avvocato Lorenzo Vitali e tenere dritta la barca, ma i Friedkin, sempre lontani dalla capitale e dalle sue dinamiche, cercano un uomo di fiducia: Giovanni Carnevali, attuale Ds del Sassuolo, e Umberto Gandini, ex dirigente del Milan ora presidente della Lega Basket Serie A, sono nomi caldi in tal senso.
