Sarà la Roma a inaugurare la 21ª giornata di Serie A, nell’anticipo di venerdì 17 gennaio contro il Genoa allo stadio Olimpico. Il girone di ritorno di campionato dei giallorossi si è aperto con un 2-2 esterno contro il Bologna, un punto che ha fatto bene più per il morale (soprattutto per come è arrivato), che per la classifica. Infatti, nonostante la ritrovata continuità di risultati positivi, la squadra di Claudio Ranieri rimane a ben dodici punti di distanza dal quarto posto e ora è attesa da una sfida ostica.
Il Genoa occupa l’11ª posizione in classifica con 24 punti, una lunghezza proprio sotto la Roma, ed è una delle formazioni più in forma del momento. Dal suo arrivo sulla panchina, Patrick Vieira ha dato solidità alla squadra e adesso sono cinque i punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Sono 13 i punti conquistati dal tecnico francese in 8 partite, media di 1,6 a gara. Sicuramente, ci aspetta un match molto differente da quello del girone d’andata.
L’ultima di De Rossi sulla panchina della Roma
Mentre la partita contro il Bologna nel girone d’andata era stata l’ultima della gestione Ivan Juric, quella contro il Genoa fu l’ultima di Daniele De Rossi. Con un sistema di gioco molto diverso rispetto a quello fatto vedere nelle prime uscite stagionali, la Roma era sembrata viva e brillante. Il tecnico di Ostia optò per un 3-5-2 molto offensivo con El Shaarawy e Saelemaekers sulle corsie laterali, Dybala libero di svariare in ogni zona del campo, Dovbyk punto di riferimento centrale, con Koné, Cristante e Pisilli in mezzo al campo. Di fronte Gilardino a specchio ma con un assetto molto difensivo e in evidente difficoltà.
Dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio, complice anche l’infortunio di Saelemaekers, la Roma abbassò notevolmente il proprio baricentro nella ripresa, dando la possibilità agli avversari di creare azioni offensive che all’inizio gli furono costantemente negate. Il Genoa trovò il gol del pareggio con De Winter con l’ultima azione della partita, che costò la panchina a De Rossi, esonerato pochi giorni dopo.
Il resto è storia nota, con l’arrivo di Juric e il successivo avvicendamento con Ranieri. La stagione della Roma poteva veramente finire quel 15 settembre, ma il tecnico di San Saba è stato abile a ridare equilibrio e consapevolezza nei propri mezzi a un gruppo sfiduciato. Una propria identità l’ha trovata anche il Genoa, che sta facendo della fase difensiva uno dei propri punti di forza.
Genoa-Parma 1-0, le indicazioni
Nell’ultimo weekend di campionato, 233 giorni dopo l’ultima volta, il Genoa ha ritrovato la vittoria al Ferraris, battendo 1-0 il Parma nel giorno del debutto in tribuna del nuovo patron romeno Sucu. In un primo tempo in cui entrambe le squadre hanno faticato in fase offensiva, il Grifone ha avuto un possesso palla nettamente maggiore (61-49) e ha trovato le opportunità di sfondare sugli esterni con Zanoli e Miretti (i giocatori che più hanno beneficato della nuova gestione tecnica). La squadra di Vieira, però, non ha saputo sfruttare la superiorità né le occasioni create (9 tiri totali, 1 solo il Parma).
L’infortunio di Badelj ha complicato i piani del Genoa, che ha sofferto ad inizio ripresa. Il Parma ha provato ad affacciarsi in avanti, senza trovare il guizzo vincente. I rossoblù hanno continuato a faticare, ma a sorpresa al 65′ hanno trovato il vantaggio: gran lavoro di Miretti a sinistra, palla per Frendrup il cui tiro deviato da Delprato mette fuori causa Suzuki. Inutile nel finale l’assedio degli uomini di Pecchia, mentre l’entrata di Ekhator nelle file del Grifone ha dato più vivacità al gioco dei padroni di casa, che lì in poi hanno gestito il risultato con tranquillità, senza mai rischiare. La mano di Vieira nel gioco e nella testa dei giocatori è evidente.
Pressing, solidità difensiva e gioco sulle fasce
La pressione alta è un marchio di fabbrica del nuovo Genoa, che pressa con l’obiettivo di recuperare palla velocemente e sfruttare gli spazi in contropiede. Infatti, i rossoblù sono primi in Serie A per tackle nell’ultimo terzo di campo, con Frendrup sugli scudi con il numero più alto di contrasti tentati e vinti in Serie A, primeggiando nel secondo terzo di campo e nell’ultimo. Nonostante questo tipo di pressing esponga la squadra a qualche rischio, Vieira è riuscito a trovare il giusto equilibrio: nelle 8 partite con il tecnico francese in carica, i liguri hanno mantenuto la porta inviolata in 5 occasioni, contro Udinese, Torino, Milan, Lecce e Parma. Solo due volte hanno preso più di un gol nella stessa sfida: 2-2 con il Cagliari, 1-2 con il Napoli.
La transizioni offensive rapide sono fondamentali, sfruttando la tecnica di Miretti e la velocità di Zanoli. Il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-3 ha rivitalizzato i due giocatori: Zanoli, nato terzino ma in realtà uomo a tutta fascia, è stato avanzato di qualche metro con risultati ottimi, mentre Miretti parte largo ma con la libertà di accentrarsi per sfruttare la sua fantasia. Il Genoa, però, ha il problema di segnare poco. I rossoblù hanno il penultimo attacco del campionato con 16 reti, solo il Lecce ha fatto peggio (14).
La squadra di Vieira predilige un possesso palla mirato a liberare spazio sugli esterni, da dove parte l’attacco vero e proprio. L’obiettivo è arrivare in porta grazie a combinazione sulle fasce, che possano liberare l’uomo sulla trequarti avversaria. Sulla catena di destra, Zanoli gioca solitamente più largo con De Winter che entra maggiormente dentro il campo, mentre sul lato opposto l’altro terzino Martin rimane largo, con Miretti che è solito accentrarsi.
Le possibili contromosse di Ranieri
Dunque, il Genoa appena recuperata palla, tenta subito di bucare le linee avversarie, sperando di trovarle disordinate, come spesso accade alla Roma, squadra (insieme al Montpellier) ad aver subito più gol in contropiede (ben 7) nei top cinque campionati europei. Nelle file rossoblù, però, persistono al momento carenze importanti dal punto di vista della qualità della costruzione. L’idea di Ranieri potrebbe essere quella di pressare la squadra di Vieira per metterla in difficoltà, vista anche l’assenza di Badelj per infortunio.
Inoltre, pur con i dati positivi delle ultime quattro gare, il Genoa mostra ancora dati che evidenziano una certa difficoltà in difesa, specie nella propria area di rigore. I rossoblù sono la sesta squadra in Serie A per xGA (Expected Goal Against) con 32.60. La Roma dovrà sfruttare le abilità di Artem Dobvyk.: i sei gol realizzati dal centravanti in ucraino in campionato sono arrivati tutti dentro l’area di rigore e proprio con il Grifone all’andata arrivò la sua prima rete in maglia giallorossa.
Ranieri dovrebbe confermare il centrocampo a cinque per garantire il giusto equilibrio e per provare a fermare proprio quelle transizioni che tanto hanno fatto male finora. La novità potrebbe essere Pisilli dal 1′, al posto di un Pellegrini di nuovo opaco a Bologna. La dinamicità del giovane centrocampista potrebbe rivelarsi utile per aggredire i portatori di palla del Genoa e fermare sul nascere la manovra avversaria. Spinta dal pubblico dell’Olimpico, la Roma è chiamata a una grande prestazione per confermare i miglioramenti dell’ultimo periodo.