Mourinho, De Rossi, Juric e adesso avanti il prossimo. Sono ben tre gli allenatori cacciati via dalla Roma e dai Friedkin durante questo anno solare. Soltanto 53 giorni dopo dall’arrivo sulla panchina giallorossa, anche il tecnico croato ha dovuto salutare Trigoria e l’Olimpico, a seguito anche di prestazioni poco piacevoli ed una gestione dentro e fuori dal campo che non si è rivelata essere in linea con una squadra che avrebbe voluto ambire a qualcosa di più.
Ed invece, eccoci qui: a metà novembre, dopo la 12ª giornata di Serie A, a cercare di avere indizi sul futuro giallorosso e su chi potrebbe prendere il posto ormai vacante in panchina. Ghisolfi, al termine della partita disastrosa contro il Bologna, con le sue dichiarazioni ha fatto comprendere che l’ideale per i Friedkin in questo momento sarebbe quello di voltare completamente pagina, andando a cercare sin da subito un tecnico con il quale fondare un progetto a lungo termine, scelta preferita ad un traghettatore.
Nelle parole del diesse francese, però, si può cogliere una sorta di nostalgia nei confronti di Daniele De Rossi, che sebbene sia tra i pensieri della dirigenza giallorossa, difficilmente tornerà ad allenare a Trigoria. E così, la cerchia dei nomi si stringe ancor di più. Primo tra tutti Roberto Mancini, in attesa di sciogliere il suo contratto con la panchina dell’Arabia Saudita per poter affrontare una nuova avventura; il suo passato da giocatore della Lazio prima e da allenatore poi potrebbe mettere in difficoltà i Friedkin. Poi Rudi Garcia, Claudio Ranieri e i tecnici stranieri come Lampard e Terzic e nomi suggeriti dalla CAA Base, agenzia di Franck Trimboli che, stando a quanto riportato da La Repubblica, sarebbe stata incaricata di scegliere il nuovo tecnico giallorosso.
Roma, i Friedkin al limite
La rottura tra tifosi e società è ormai tangibile: le continue contestazioni, la difficoltà di comunicazione e una grande assenza anche tra le mura dello stadio Olimpico sono tutti segnali che qualcosa si è definitivamente incrinato. Soltanto le vittorie, la progettualità con il nuovo tecnico e l’ammissione delle proprie colpe potrebbero servire a ricucire il rapporto per poter vedere nuovamente la Roma al 100%, seguita e amata dai propri tifosi, senza paura di ricadere nel baratro e raggiungere per davvero il limite storico della società capitolina.