Si è giustamente goduta il suo giorno di riposo la Roma, dopo aver saputo che l’ultimo appuntamento dell’anno è programmato per domenica. Squadra tornata oggi al lavoro verso il Torino, un avversario da battere a tutti i costi per blindare almeno l’Europa League e collegarsi poi con Venezia, sperando che un pareggio della Juventus la proietti in Champions. Ranieri studierà l’11 titolare migliore, che certamente non prescinderà da un super Manu Koné, ormai insostituibile nel suo nuovo ruolo di mediano davanti alla difesa.
Per distacco il miglior acquisto estivo di Ghisolfi, un giocatore che, già da mezz’ala, aveva mostrato doti fisiche ottime, ma che da “regista” atipico si sta letteralmente esaltando, riuscendo ad abbinare al suo moto perpetuo anche un giro palla utilissimo per la squadra. I dati fatti registrare contro il Milan sono emblematici di come il francese stia performando anche in fase di costruzione: 2 passaggi chiave e 2 dribbling riusciti su 4, nonché la statistica sorprendente di 48 passaggi riusciti sui 49 tentati (98% di realizzazione), un qualcosa che fa invidia ai migliori centrocampisti d’Europa.
Non c’erano poi dubbi sui numeri in fase di interdizione, la sua specialità della casa: ben 10 duelli a terra vinti su 15 (uno su tre in aria), 3 intercetti e addirittura 7 falli subiti, con solo uno invece commesso. Sostanza, pulizia ed intelligenza in un solo giocatore, che sta letteralmente facendo le fortune della Roma, e non è un caso che Ranieri, dopo un periodo in cui lo alternava ad altri giocatori, abbia messo Koné sempre titolare nelle ultime 11 gare di campionato disputate. Un rendimento generale che lo ha fatto diventare in poco tempo un pupillo di Deschamps.
Koné convocato per la Final Four di Nations League
L’esordio in Nazionale per il classe 2001 è arrivato appena 7 mesi fa, in quel Francia-Italia del 6 settembre che vide gli Azzurri imporsi allo Stade de France col punteggio di 1-3, ma da allora Koné non ha mai mancato un appuntamento con i Bleus. Troppo importante per gli equilibri di una squadra estremamente votata all’attacco, e Deschamps sa quanto il metronomo della Roma sia utile nel suo scacchiere. Convocato anche per l’imminente Final Four di Nations League, l’ex Borussia Monchengladbach è pronto a giocarsi il trofeo.